L’edificio evoca il tema del padiglione ponendosi in corrispondenza dello storico punto d’accesso ad uno dei vecchi poderi caratterizzanti il paesaggio a nord di Biasca fino alla prima metà del secolo scorso, assurto a parco con la costruzione, nel 1954, della sua “villa” su progetto dall’architetto Franco Ponti. Il programma bipartito (abitazione e studio medico-terapeutico) si esprime nella sezione trasversale del progetto che mette in opera due fronti completamente vetrati sormontati da una travatura a sbalzo in legno, ancorata a sua volta alle cinque lame centrali in calcestruzzo. Il progetto è stato coscientemente elaborato quale inversione del tema dell’edifico a corte, evocato inizialmente quale tipologia possibile, mediante la messa in opera di una copertura parziale a beneficio di due lucernari longitudinali che prolungano lo spazio esterno fino al nucleo centrale dell’edificio nel quale trovano posto i servizi. La posizione discosta, a ridosso del muro di cinta, gerarchizza e caratterizza gli spazi esterni in funzione delle attività.